Mi avvicino ad una donna e la invito a ballare, lei tutta preoccupata mi risponde che va a scuola “solo” da 3 mesi …
Ballo con una ragazza e lei fa un numero infinito di passi invece de classici 3 più la pausa, solo perché non sa tenere il tempo ma vuol far vedere che sa ballare e si sa muovere velocemente …
Con un’altra ogni volta che cerco di guidarla in un movimento, lei pensa di aver capito la mia guida e si precipita, anche anticipando i tempi dei passi, a fare di testa propria in tutt’altra direzione o movimento a cui la stavo portando io …
Finalmente ballo in modo decente con un’altra partner, si certo, non sarà bravissima, ma riesce a seguirmi, ad un certo punto c’è un’incomprensione e lei che fa?
Si ferma con lo sguardo triste e mi chiede scusa perché ha sbagliato …
Ecco, questa immaginaria sequenza di balli lascia un poco di amaro in bocca ad entrambi perché probabilmente l’approccio che hanno avuto queste donne al ballo non è stato certamente dei migliori.
Amiche carissime, spesso i vostri insegnanti o i vostri partner vi hanno caricato eccessivamente di responsabilità facendovi perdere il gusto del ballo.
E’ vero che uno dei compiti più difficili da parte dell’uomo è la guida, e che la donna deve acquisire la sensibilità che le permette di comprendere tale guida e la capacità tecnica che le consente di eseguire al meglio quanto le sta indicando l’uomo, ma durante il ballo la cosa più importante (a parte del muoversi a tempo, ed in questo mi ripeterò continuamente) è proprio il divertirsi entrambi.
Ma allora, quando andiamo a ballare, ci sappiamo divertire?
Sappiamo abbandonarci l’uno tra le braccia dell’altro?
Sembrerebbe di no, almeno considerando tanti situazioni analoghe.
Amiche, resettiamo un attimo quanto ci hanno fatto credere fino ad ora e vediamo di ritrovare quell’armonia e quel piacere che ci aspetteremmo di trovare ballando.
Quando balliamo, liberiamoci almeno momentaneamente dei nostri problemi quotidiani, non creiamocene altri inutili.
Tutte le donne che si ritrovano negli esempi che ho fatto sopra, dovrebbero lasciarsi andare un poco di più in quel momento.
Anni fa una ragazza brasiliana con cui stavo ballando ha detto una fase semplice ma che esprime gran parte del ballo di coppia in sala: “stiamo ballando per noi stessi, non per gli altri”.
Con quella semplice frase intendeva dire che l’importante, nel ballo, era ritrovare il feeling di coppia, cercare quella complicità quell’affiatamento, anche momentaneo, tra i partner, senza importarsi del fatto che li stiano guardando o no, perché lei, la donna, se balla per e con il suo uomo il resto non conta, e lo stesso per l’uomo se balla con e per la sua partner guidandola al tempo della musica portandola leggera come su di una nuvola bianca e soffice.
Sono le vibrazioni della musica che entrano in sintonia con il nostro corpo, che lo fanno vibrare a tempo di musica, ma sono le vibrazioni dei due partner in sintonia tra loro che ci emozionano.
Il tempo è tutto nel ballo, o almeno una gran parte, ma riconoscere il tempo giusto all’inizio non è facile.
A differenza dei nostri cugini sudamericani, non siamo nati sentendo quei ritmi fin da quando eravamo nella pancia della mamma, e quanti strumenti a noi sconosciuti ritroviamo in quelle musiche!
La donna che ancora ha difficoltà a riconoscere i tempi su cui ballare, ha la possibilità di appoggiarsi fisicamente al suo ballerino, lasciandosi andare, sentendo la sua guida che la porterà a muovere il corpo al momento giusto e nella direzione opportuna.
Col tempo imparerà, ballando, a riconoscere lei stesa il tempi in cui muoversi.
Spesso ballando con donne, anche brave, con cui non avevo ballato prima, o guidandole in una figura che non hanno mai fatto prima, mi sento dire: “questa figura non la conosco”, oppure: “ho fatto tutto, mi hai fatto fare tanti giri ed intrecci ma non ho capito cosa mi hai fatto fare”.
Le figure nei balli caraibici servono più che altro all’inizio, per agevolare i maschietti nel loro compito di costruire una sorta di coreografia proprio mentre la si sta ballando, ed alle loro partner con poca esperienza ed una sensibilità ancora da perfezionare, di comprendere quanto il proprio ballerino sta cercando di comunicare solo con lo sfiorare delle mani, ma quando si progredisce si tende a svincolarsi dall’esecuzione sterile delle figure apprese durante i corsi di ballo e ci si lancia in situazioni nuove, meno monotone, più attinenti alla musica del momento ed al feeling creato nella coppia, allo stato d’animo dei ballerini ed ai loro gusti personali.
Capita spesso di iniziare una figura, farne una parte soltanto, e passare ad un’altra senza aver terminato la precedente, così come alla donna capita spesso di ballare con un ballerino che segue o ha seguito un corso in un’altra scuola ed ha imparato figure diverse da quelle che ha imparato, ed allora che dovrebbe fare?
Si ferma e si scusa perché dal suo insegnante non ha appreso quella figura, o lascia che l’uomo la guidi in qualche cosa di nuovo, magari più coinvolgente, magari un qualche movimento o passo particolare che lui ha “inventato” sul momento proprio per lei, perché in quel momento l’insieme della musica, dello stato d’animo, del feeling raggiunto lo porta a guidarla in quel modo?
Amiche, non anticipate i movimenti di lui pensando di aver capito quello che dovrete fare, al contrario, svuotate la vostra mente per qualche minuto.
Una botte piena di vino scadente non può contenere nulla di più, svuotiamo quella botte per poterla riempire di prezioso nuovo nettare e lasciamo che fermenti fino a diventare un vino pregiato.
Così per entrambi i partner, svuotiamo le nostre teste dai problemi quotidiani e non ci preoccupiamo se chi ci guarda ci sta apprezzando o no, viviamo quei momenti di ballo lasciando che ai pensieri si sostituiscano quelle sensazioni gioiose che nel tempo libereranno così tante endorfine da lasciarci un ricordo indelebile e meraviglioso di quei pochi minuti.
Impariamo insieme a gustarci ogni istante del ballo, in coppia, nella magia di quei momenti, perché il ballo è questo, non esibizionismo, ma magia, dolcezza e coinvolgimento profondo di entrambi.